Carissimi, come ogni anno è un grande piacere tradurre per voi una parte della newsletter di una nostra associazione amica che, come noi, si occupa di PROS.
Si tratta dell’Associazione Gopi3ks, che ha sede nel Regno Unito e che ogni anno in questo periodo natalizio prepara una newsletter per le proprie famiglie.
Desideriamo ringraziarli perché ci hanno permesso di tradurre per tutti voi il bellissimo contributo di Ralitsa Madsen, una ricercatrice che ormai da diverso tempo si occupa con passione di studiare la via cellulare che non funziona correttamente nel nostro spettro e che ogni anno, in questo periodo, è felice di parlare alle persone con PROS dei progressi del suo lavoro.
Ecco la sua lettera. Buona lettura e Buone Feste a tutti, soprattutto in quest’anno così particolare!
Cari tutti, quando Mandy Sellars (ndt: la fondatrice di GoPI3Ks) mi ha chiesto di preparare il mio pezzo per la newsletter natalizia di GoPI3Ks non ho potuto fare a meno di pormi la stessa domanda di ogni anno: “ma quest’anno è già finito?”
Come al solito questa domanda ha suscitato importanti riflessioni. È difficile credere che sia già passato qualcosa più di un anno da quando sono entrata a far parte del gruppo di Bart Vanhaesebroeck al Cancer Insitute dello University College di Londra, con l’intento di studiare la complessità della “radio PI3K” (di cui abbiamo parlato nella Newsletter dello scorso anno). Questa ricerca getterà le basi – si spera – per una migliore conoscenza di questa malattia e potenzialmente anche per soluzioni terapeutiche migliori non solo nel contesto delle malattie dello spettro PROS (spettro di iperaccrescimento PIK3CA-correlato; che comprende la CLOVES e la macrodattilia (ndt)) ma anche per altre malattie quali il cancro.
Quindi, per ricapitolare, questi sono alcuni dei quesiti principali che sono interessata a studiare e quelli che penso risuonino anche nella mente di molti di voi:
- Cellule o tessuti diversi del corpo rispondono alla stessa mutazione di PIK3CA in modi diversi? (Per esempio: alcuni di voi hanno la stessa mutazione di PIK3CA, la H1047R. Tuttavia i vostri sintomi sono sorprendentemente diversi a causa di differenze nel tipo di cellule/tessuti colpiti)
- Quali meccanismi a livello delle cellule spiegano le differenze di gravità della malattia in presenza di mutazioni di PIK3CA diverse? (Per esempio, due persone potrebbero entrambe soffrire di malformazioni vascolari ma, a causa di mutazioni di diverso tipo nel gene PIK3CA, un caso potrebbe essere più lieve dell’altro – perché questo succede?)
- Non in tutte le cellule in un tessuto colpito è presente una mutazione di PIK3CA; quindi, qual è il contributo delle “spettatrici normali” (ndt: le cellule senza la mutazione) al quadro complessivo della malattia?
- Infine, le conoscenze citate sopra possono essere usate per identificare terapie farmacologiche più adatte per i diversi tipi di PROS?
Cerco sempre di tenere a mente che non tutti i lettori avranno familiarità con il linguaggio di noi ricercatori che ho usato sopra. Lasciate quindi che fornisca una breve spiegazione di alcuni termini principali. PIK3CA è il nome di un tratto del DNA che fornisce alle nostre cellule il codice per produrre un enzima di importanza critica per la crescita e la sopravvivenza. Le PROS sono caratterizzate dalla presenza di modifiche, o mutazioni, in questo tratto di DNA, che hanno come risultato un enzima più attivo. Siccome l’enzima mutante ha un’attività aumentata, è difficile per le cellule con la mutazione spegnere i programmi di “crescita”. A causa di differenze che riguardano il momento durante lo sviluppo in cui la mutazione viene acquisita, le specifiche cellule che sono colpite e il tipo di mutazione di PIK3CA, le persone con PROS possono soffrire di sintomi notevolmente diversi.
Buone nuove dal 2020
La fine di un anno è sempre un buon momento per fare il punto su cosa è successo e su cosa sta per accadere. Sebbene il 2020 non sia stato esattamente un anno ricco di buone notizie, sono felice di farvi sapere che la mia domanda di un assegno di ricerca al Wellcome Trust è stata accolta. Questo significa che il mio stipendio e i fondi per il mio lavoro correlato alle PROS/ai tumori sono assicurati per altri 4 anni. La mia grande riconoscenza va in particolare al mio precedente (il Prof Robert Semple) e al mio attuale (il Prof Bart Vanhaesebroeck) mentore. Senza di loro questo risultato non sarebbe stato possibile.
Ho inoltre ricevuto un grosso contributo per la ricerca dalla CLOVES Community, che ringrazio! Ho deciso di impiegarlo nella creazione di un nuovo modello cellulare di fondamentale rilevanza per comprendere le PROS e che sarà cruciale per affrontare i quesiti di cui ho parlato sopra. Più nello specifico, ho incaricato due delle aziende leader nel campo dell’ingegneria genetica, la Synthego e la GeneWiz, di realizzare questo modello cellulare (uno strumento di ricerca) e alcune componenti aggiuntive per il suo uso successivo. Si tratta di compiti tutt’altro che banali, quindi il mio desiderio per questo Natale è di avere buone notizie da entrambe le aziende su questo progetto!
Ci sono buone nuove anche sul fronte di imminenti possibilità di trattamento per le PROS. Come molti di voi sapranno, è in cantiere una sperimentazione cinica su alpelisib nel trattamento delle PROS. Questo studio consentirà di fare un quadro accurato su quali malattie dello spettro PROS traggono maggiori benefici dal trattamento con alpelisib, su quali gruppi di età è meglio trattare, e, cosa decisiva, quanto sono importanti gli effetti indesiderati. Novartis, l’azienda che produce alpelisib, è in una fase avanzata della finalizzazione di questa sperimentazione, che si svolgerà in molti paesi e che si prevede durerà fino a 5 anni. Il braccio statunitense dello studio è già stato registrato (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04589650), e si prevede che presto si aggiungeranno altri paesi.
Sempre avanti nel 2021
Il 2020 è stato sicuramente un anno duro per molti, e spero sinceramente che siate tutti sani e salvi. Nonostante sia stato desolante, le notizie di cui vi ho parlato dimostrano che c’è sempre un barlume di speranza per tutti noi. Per quanto mi riguarda, la ricerca ha sempre molti alti ma molti più bassi. Infatti, è quasi universalmente noto che un ricercatore passi gran parte del suo tempo a cercare di capire perché un esperimento non funziona o come possa essere migliorato. Più complesso è un esperimento dal punto di vista tecnico (e oggigiorno lo sono quasi tutti!), maggiore è il rischio di fallimento. Tuttavia, in quei giorni dove mi sento particolarmente sconfitta dall’ennesimo ostacolo, continuo a ricordare a me stessa che non lo sto facendo per me, ma lo sto facendo perché un giorno potrebbe avere un impatto positivo sulle vostre vite e questo mi fa andare avanti. Voglio quindi ringraziarvi per il vostro continuo sostegno e per la fiducia che avete nel mio lavoro. Lo apprezzo davvero molto.
Buon Natale e felice anno nuovo a tutti voi!
Ralitsa Madsen (UCL Cancer Institute, Londra, Regno Unito)